Commento a "La pioggia nel pineto" di Paolo Gibellini nella sua introduzione ad ALCYONE, Einaudi:
"Una pioggia estiva sorprende il poeta e la donna che ha nome Ermione sul limitare d’una pineta non lontana da Marina di Pisa. Il suono della pioggia, prima rada poi fitta, varia di timbro secondo la densità del fogliame ch’essa percuote; alla voce della pioggia risponde il frinire delle cicale, che scema fino a spegnersi vinto dal croscio della pioggia crescente, sostituito da un lontano gracidio di rane. È questo il tema sonoro della lirica, valicante nell’invenzione della fantasia e del desiderio metamorfico la più prodigiosa mimesi del dato reale. La pineta percossa dalla pioggia è avvertita come un’orchestra arborea di strumenti diversi (tamerici, pini, mirti, ginestre, ginepri), ciascuno dotato d’una sua voce, cui s’accosta quella delle cicale, insieme corale sinfonia su cui si leva, nel crescendo della voce della pioggia e nel diminuendo della voce delle ciacel, l’a solo della rana. […] Ma al tema sonoro è intrecciato quello sensitivo, connesso all’arsura estiva, preludio implicito della lirica, in quanto destante il desiderio della pioggia, donde poi la gioia del refrigerio. Ed è il refrigerio della pioggia, comune alle piante e al poeta che con la sua compagna erra in ascolto per la pineta, ad assimilare alle creature vegetali gli umani, che della metamorfosi silvana avvertono l’ebbrezza: agli occhi del poeta, Ermione, fatta virente (v. 100), pare erompere, novella amadriade, d’una corteccia, e anch’egli si sente della medesima sostanza della pineta. L’isolato Taci incipitario, che impone un silenzio raccolto e una tensione uditiva (Ascolta, v. 8 e passim), segna già l’inizio di un’insolita vibrazione entro le creature umane che sentono la vita arborea estendersi al loro essere. Il panismo alcionio è preannunciato nel Fuoco [romanzo di d’Annunzio pubblicato nel 1900]: «So per prova quale effetto benefico venga a noi dal comunicare intensamente con una cosa terrena. Bisogna che la nostra anima divenga, a quando a quando, simile all’amadriade per sentir circolare in sé la fresca energia dell’albero convivente». […] Giunta alla sua acme, il sentimento panico, la Pioggia, circolare melodia qual è, si chiude musicalmente con la ripresa di un’intera frase iniziale: E piove su i nostri volti | silvani…, che nel suono protrae lo stato di ebbrezza panica goduto nelle strofe precedenti".
***************************************************************************
E' interessante il legame tra poesia e musica: esiste ad esempio un
carteggio tra D'Annunzio e Debussy
e puoi ascoltare di Debussy JARDINS SOUS LA PLUIE
***************************************************************************
E' interessante il legame tra poesia e musica: esiste ad esempio un
carteggio tra D'Annunzio e Debussy
e puoi ascoltare di Debussy JARDINS SOUS LA PLUIE
Sono molti i siti dedicati a D'Annunzio:
http://www.gabrieledannunzio.net/index.htm
http://www.italica.rai.it/argomenti/grandi_narratori_900/speciale_dannunzio.htm
http://www.letteratura.it/dannunzio/index.htm
UN GIRO AL VITTORIALE....
Nessun commento:
Posta un commento