01/02/21

IL NEOREALISMO

Non è facile dare una definizione di Neorealismo, dal momento che non si tratta tanto di un movimento culturale o di una corrente letteraria dal manifesto poetico ben definito quanto di una tendenza e di un "clima" complessivo della cultura e della narrativa italiana degli anni ‘40-’50.


 ITALO CALVINO, nella Prefazione del 1964 al suo romanzo d'esordio Il sentiero dei nidi di ragno, spiega appunto che il Neorealismo “non fu una scuola, ma un insieme di voci, in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, specialmente delle Italie fino allora più sconosciute dalla letteratura”. Si può quindi parlare di un orientamento di diversi autori verso un rinnovamento tematico, contenutistico e linguistico della letteratura e del "fare" letteratura. 
Questa esigenza di cambiamento coincide del resto con il mutamento della situazione politica italiana, con il  passaggio dalla dittatura fascista alla Repubblica, attraverso la drammatica esperienza della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza 
La produzione neorealista - richiamandosi sin dal nome alle esperienze del realismo ottocentesco e del  VERISMO di Giovanni Verga - si caratterizza per 
1) l'attenzione per il reale (e la riscoperta di piccoli mondi regionali e locali ) 
2) l'intento di testimonianza etica e civile attraverso lo strumento del romanzo e della narrazione. 
3)L' interesse per i localismi, evidente nelle ambientazioni di molte opere, che si esprime innanzitutto nella scelta di dialetti e forme linguistiche regionali per far parlare i propri personaggi. 
4) La funzione etico-morale della narrazione e l'impegno dello scrittore (engagement)

5) I temi spesso centrati sul racconto della Resistenza, sulle memorie (si pensi a Primo Levi) o sulla vita vissuta da personaggi semplici, popolari, emarginati. 

Due sono i romanzi che anticipano la stagione neorealista, pubblicati entrambi nel 1941Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini,  e Paesi tuoi di Cesare Pavese: si tratta di due intellettuali impegnati, uno fondatore della rivista "Il Politecnico", l'altro redattore della casa editrice Einaudi. 
Nel 1947, invece, esce Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, sulla Resistenza
Dagli anni Cinquanta, si assiste all'estensione della poetica neorealista, anche al cinema, con nomi  di registi quali Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Florestano Vancini. 
Possiamo ancora trovare autori ed opere che si richiamano  a questo modello: Beppe Fenoglio (Una storia privata;  Il partigiano Johnny) ,  Pier Paolo Pasolini (Ragazzi di vita, 1955), Carlo Cassola (La ragazza di Bube); Giorgio Bassani (Una notte del '43), Renata Viganò (L'Agnese va a morire 1949), Luigi Meneghello (Piccoli maestri).

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