27/11/17

BASSANI Una notte del '43 // VANCINI La lunga notte del '43





BassaniGiorgio. - Scrittore italiano (Bologna 1916 - Roma 2000); visse a Ferrara fino al 1943, e si trasferì poi a Roma, dove fu redattore della rivista di letteratura internazionale Botteghe oscure (1948-60); dal 1958 al 1963 diresse la "Biblioteca di letteratura" dell'editore Feltrinelli, pubblicandovi, fra l'altro, Il Gattopardo di G. Tomasi di Lampedusa; fu vicepresidente della RAI (1964-66) e presidente dell'associazione Italia Nostra (1966-80). Gran parte della sua narrativa è volta alla raffigurazione della vita ferrarese, e soprattutto della comunità ebraica (cui egli stesso apparteneva) di quella città, durante il fascismo, fino alle persecuzioni razziali, alla guerra e alla Resistenza. 



SU RAI LETTERATURA  IL RACCONTO LUNGO DI GIORGIO BASSANI


Il racconto fu pubblicato in volume nel 1956 come una delle Cinque storie ferraresi ma – come suo solito – ripreso e rielaborato da Bassani nel 1960, nel 1973, nel 1974 e definitivamente nel 1980.


Nel 1960 Florestano Vancini, considerato regista del cinema neo-realista,  esordisce nel lungometraggio con “La lunga notte del '43”, con la sceneggiatura di Ennio De Concini e Pier Paolo Pasolini appena approdato a Roma. 
E'  ispirato a un fatto vero tratto da un racconto di Giorgio Bassani compreso nelle “Cinque storie ferraresi”, modificato però con l'introduzione di un personaggio che diventa quasi protagonista del film e con un finale che nel testo dello scrittore non esiste.
Vinse il premio "Opera prima" alla Mostra di Venezia. 


Scrive il critico Cesare Segre, pensando all’opera bassaniana e in particolare alle  cinque Storie ferraresi tra cui "la notte del '43":

Un obiettivo puntato verso Ferrara continua la sua perlustrazione, si sofferma su angoli della città o coglie panoramiche di varia ampiezza, sperimenta luci e stagioni, accompagna i personaggi nei luoghi topici della vita cittadina, oppure [...] in angoli più segreti. A volte ricalca le messe a fuoco scelte per il suo apparecchio da un fotografo del passato [...] o accompagna gli sguardi del turista, con la guida del Touring in mano, o del commerciante di passaggio. Così la Giovecca e il Teatro Comunale, corso Roma, via Mazzini, il Caffè della Borsa, la Certosa e la Fossa del Castello diventano il palcoscenico di un insieme eterogeneo di persone, che finiscono per rappresentare simbolicamente tutti i cittadini di Ferrara, forse tutti gli italiani. (Segre 2005, 84) 


SCHEDA DI CONFRONTO TRA IL LIBRO E IL FILM (a cura di Paolo Bernardi) 








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